Orto Fraterno
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Dal 2019 la Fraternità Evangelii Gaudium si prende cura di un pezzo di terra concesso in comodato d'uso da un monastero di monache Benedettine che sorge alle porte di Como.
L’abbiamo ribattezzato “Orto fraterno” ed è per noi un luogo dove imparare, insieme, a sporcarsi le mani.
Sporcarsi le mani con la terra, gustando la meraviglia della vita che germoglia, scoprendo la bellezza che nasce dalla fatica ed imparando a gustare i tempi e i ritmi del creato, fino ad accorgersi di come tutto sia dono, Grazia di Dio.
Sporcarsi le mani in fraternità, perché nell’orto si coltivano non solo ortaggi (per la verità i raccolti sono modesti), ma soprattutto relazioni: lavorare insieme apre le orecchie e il cuore ad un ascolto profondo, non forzato, dell’altro.
A legami che crescono con il passare delle stagioni.
Sporcarsi, seppur nel piccolo di un’esperienza come questa, con la condivisione e la gratuità perché si lavora a qualcosa che per nessuno “è mio”, ma per tutti vuole essere “nostro”.
Condividendo insieme frutti, vite e preghiera.
«Ora tutto il mio essere è in fiore;
il sangue a fiotte germoglia
al bacio di questo
primo sole di maggio:
ora anche le pietre
sono in amore, o Primavera.
Iddio come un uccello
tiene suo nido fra queste
selve: noi siamo piantagioni
di carne, maturate nel solco delle case
ed Egli canta tra i nostri rami».
Padre David Maria Turoldo
L’abbiamo ribattezzato “Orto fraterno” ed è per noi un luogo dove imparare, insieme, a sporcarsi le mani.
Sporcarsi le mani con la terra, gustando la meraviglia della vita che germoglia, scoprendo la bellezza che nasce dalla fatica ed imparando a gustare i tempi e i ritmi del creato, fino ad accorgersi di come tutto sia dono, Grazia di Dio.
Sporcarsi le mani in fraternità, perché nell’orto si coltivano non solo ortaggi (per la verità i raccolti sono modesti), ma soprattutto relazioni: lavorare insieme apre le orecchie e il cuore ad un ascolto profondo, non forzato, dell’altro.
A legami che crescono con il passare delle stagioni.
Sporcarsi, seppur nel piccolo di un’esperienza come questa, con la condivisione e la gratuità perché si lavora a qualcosa che per nessuno “è mio”, ma per tutti vuole essere “nostro”.
Condividendo insieme frutti, vite e preghiera.
«Ora tutto il mio essere è in fiore;
il sangue a fiotte germoglia
al bacio di questo
primo sole di maggio:
ora anche le pietre
sono in amore, o Primavera.
Iddio come un uccello
tiene suo nido fra queste
selve: noi siamo piantagioni
di carne, maturate nel solco delle case
ed Egli canta tra i nostri rami».
Padre David Maria Turoldo